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Displasia dell’anca nei pet

Displasia dell’anca nei pet

La displasia dell’anca è tra le più comuni patologie ortopediche dell’arto posteriore.

20/05/2024 17:07:00 | Farmaciainlinea

La displasia dell’anca è la forma displasica più comune nel cane.
Colpisce l’articolazione coxo-femorale andando a compromettere non solo la funzionalità motoria del pet ma la sua stessa qualità di vita. Con il passare del tempo diviene una condizione cronica accompagnata da algia, fino a sfociare in forme anche invalidanti. L’articolazione coxo-femorale vede affrontarsi l’acetabolo e la testa del femore; alla fisiologica funzionalità meccanica pertecipano anche la capsula articolare, tendini, legamenti, muscoli e sinovie. 
La displasia dell’anca consiste in una progressiva malformazione articolare seguita dalla comparsa di un eccessivo giogo e una progressiva deformazione sia della testa del femore sia dall’acetabolo che si appiattisce.

Gli studi scientifici hanno dimostrato che gli esemplari più a rischio sono i cani di razza o meticci di taglia media, grande e gigante. E’ errato pensare che questa patologia sia tipica degli adulti, i primi segni articolari si manifestano fin dalla giovane età.
La displasia dell’anca è una patologia multifattoriale la cui comparsa è legata a una predisposizione genetica. La patologia è ereditaria e non si manifesta in tutti i soggetti portatori e quando compare può presentarsi con una diversa gradazione, i genitori che non manifestano segni clinici potrebbero comunque dare alla luce futuri cuccioli displasici.
Specifiche linee bilanciate che consentono un corretto apporto proteico, minerale e calorico per supportare uno sviluppo armonico delle masse muscolari, del tessuto scheletrico e dei legamenti. La corretta dieta si completa con il corretto dosaggio, evitando così una sovra alimentazione che potrebbe avere effetti negativi sull’accrescimento.
In parallelo, sarà importante affiancare un’attività fisica idonea alle varie fasi della crescita.
Il medico veterinario ortopedico deve essere l’unica figura professionale di riferimento e può fornire consulenza formativa fin da prima dell’arrivo del cucciolo.
La displasia, infatti, è una patologia progressiva che compare fin da giovane età ma i segni clinici più evidenti possono non comparire subito o essere male interpretati.

Esistono numerose opzioni chirurgiche e conservative e solo il medico veterinario ortopedico individuerà per ogni singolo caso, in relazione al grado di displasia, all’età dell’esemplare e allo stato di salute dell’articolazione, la soluzione migliore. Il fine dei trattamenti chirurgici è quello di neutralizzare quelle forze che favoriscono la lussazione andando a modificare l’inclinazione del margine acetabolare dorsale.

Oltre le tecniche chirurgiche ormai più diffuse, da alcuni anni è inoltre praticata l’applicazione della protesi d’anca totale. I trattamenti al controllo dell’artrosi tramite la somministrazione di antiinfiammatori, alla tutela articolare attraverso condroprotettori, acido ialuronico, cellule masenchimali e plasma ricco in piastrine somministrato direttamente in sede.

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